Lotte sociali
degli Stati Uniti d'America]
E altro ancora: immagini, suggerimenti di video, film, articoli, ...
(in alto a sinistra - le tre linee orizzontali - l'indirizzamento alle varie pagine del sito)
Sommario:
Questa prima pagina è dedicata al mio libro:
- di cosa parla
- l'autore
- un estratto
- per comprare il libro
- la bibliografia:
- narrativa
- saggistica
- varie
La seconda pagina:
Immagini della storia sociale statunitense fino al 1945
La terza pagina:
Immagini della storia sociale statunitense dal 1945
La quarta pagina:
Video e film sulla storia sociale statunitense
(che si aggiungono a quelli della bibliografia del mio libro)
La quinta pagina:
Libri e articoli sulla storia sociale statunitense
(che si aggiungono a quelli della bibliografia del mio libro)
Il libro , di cosa parla
STORIA SOCIALE E DEL LAVORO DEGLI STATI UNITI
di Ezio Boero
Streetlib
prima edizione 2019
seconda edizione 2023
Dal XVIII secolo una variegata umanità di donne e di uomini è giunta negli Stati Uniti per cercare lavoro e fortuna.
Il libro racconta la storia di quella parte di loro che, pur trovandosi a vivere in un contesto che esalta il successo individuale, ha cercato di lottare collettivamente per i diritti del lavoro e per quelli civili.
Una vicenda appassionante e tragica di lotte sociali i cui protagonisti hanno fatto la miglior storia degli Stati Uniti.
In allegato al libro si possono trovare alcuni aspetti specifici statunitensi che compendiano il testo:
- l'emigrazione italiana e le sue caratteristiche sociali e politiche
- la specifica contrattazione sindacale statunitense
- la filmografia progressista
- la cinematografia a carattere sociale (sono censiti una novantina di film)
- i brani di alcune canzoni di lotta del lavoro
- una bibliografia di opere di saggistica e narrativa (che comprende un centinaio di libri)
L'autore
In questo sito Ezio Boero presenta il suo libro "Storia sociale e del lavoro degli Stati Uniti", uno stralcio del testo e la bibliografia. Inoltre una storia fotografica di momenti delle lotte sociali statunitensi e suggerimenti di pertinenti video, film, libri, canzoni, articoli.
Ezio Boero è nato nel 1954 a Torino. Si avvicina alla politica attiva dal 1968 presso il IV Istituto Tecnico Commerciale. Aderisce nel tempo a Democrazia Proletaria, Rifondazione Comunista, Sinistra Critica. Oggi è iscritto ad associazioni ambientaliste e umanitarie e alla C.U.B. (Confederazione Unitaria di Base). Nel 1974 è nel Collettivo Universitario Studentesco di Scienze Politiche; nel 1977-79 redattore di Radio Città Futura di Torino; per una ventina di anni delegato sindacale di reparto poi rappresentante CGIL nell'azienda dove lavorava; nel 1994 tra i costitutori di ALLBA (Associazione Lavoratrici e Lavoratori Bancari e Assicurativi). Tra i promotori dei Comitati per la Difesa del Parco Sempione e Dora Spina Tre. Su queste esperienze di quartiere ha scritto Governance urbana e conflitti territoriali in una Circoscrizione torinese (https://ezioboero.jimdofree.com/governance-urbana-e-conflitti-territoriali/).
Ha pubblicato:
- La Spina 3 di Torino, Trasformazioni e partecipazione: il Comitato Dora Spina Tre, Impremix Edizioni Visual Grafika, 2011
- Da cittadella industriale a Spina 3: una riconversione incompiuta in Postfordismo e trasformazione urbana, IRES Piemonte, 2016
- Racconti torinesi da leggere in tram, StreetLib, 2017
- Granata. Una storia di Resistenza, StreetLib, 2019
- Racconti inopinatamente decontestualizzati, StreetLib, 2019
- Storia sociale e del lavoro degli Stati Uniti, StreetLib, 2019 e 2023
info: [email protected]
gli altri miei siti:
- https://ezioboero.jimdofree.com/ (gli scritti)
- https://boeroezio.jimdofree.com/ (le fotografie)
Uno stralcio del libro
DALLA PRIMA IMMIGRAZIONE ALLA CRISI ECONOMICA DEL 1929
L’ESPANSIONE AD OVEST, A SPESE DEI NATIVI
“Fin dal secolo XVIII, nei primi giorni delle colonie americane, quando gli apprendisti di Charleston, nella Carolina del Sud, scioperarono per una retribuzione migliore, fino alla prima Unione dei lavoratori nel 1829, che cercò di ridurre il tempo di lavoro a 60 ore settimanali, i lavoratori statunitensi si sono resi conto che unirsi assieme è il mezzo più efficace per migliorare la propria vita dentro e fuori dal lavoro”. Non sappiamo quante donne e uomini che negli Stati Uniti hanno fatto la storia del Lavoro sarebbero soddisfatti delle poche righe che il più grande Sindacato statunitense, l'American Federation of Labor and Congress of Industrial Organization (AFL-CIO), inserisce sul proprio sito informatico, a sunto estremo della storia del movimento dei lavoratori. E quanti di loro s’iscriverebbero oggi all’AFL-CIO.
Le rotture e le ricomposizioni delle Organizzazioni Sindacali; la loro rappresentanza, magari fugace, di una mansione, di una fabbrica, di uno sciopero; la frammentazione tipica dei Sindacati (Union) statunitensi, corrono il rischio di far perdere il senso della storia complessiva del Lavoro, di quel filo rosso che ha unito negli USA trecento anni di lotte vigorose. Mobilitazioni spesso spontanee, costruite dal basso, a partire dalla condizione di lavoro; alla ricerca, spesso difficile, dell’unità di classe. Talvolta in opposizione alle Organizzazioni Sindacali moderate e burocratizzate, a cui chiedere anche democrazia, così come la si chiede al padrone in fabbrica o in ufficio. Sedimentando una vicenda, anche eroica, fatta di cortei, di scioperi, occupazioni, picchetti, contratti, fatti da donne e uomini che fanno parte a pieno titolo della storia mondiale dei lavoratori. E che sovente le hanno dato un senso di marcia.
Una storia contrastata da un filo nero di attività repressive antisindacali del padronato (union busting), svolte in proprio o appaltate allo Stato. P. Taft e P. Ross hanno censito che nei conflitti di lavoro negli USA fino al 1969 ci sono stati più di 700 morti e parecchie migliaia di feriti gravi e che almeno 160 sono stati gli interventi da parte delle truppe statali e federali. Numeri tali da ratificare che “la storia delle relazioni industriali negli USA è stata la più sanguinosa e la più violenta di tutti i Paesi industrializzati”.
Già le colonie americane furono fondate sul progressivo genocidio di migliaia di nativi che abitavano quelle terre da centinaia di anni. Cristoforo Colombo scrisse sul giornale di bordo della Santa Maria, dopo lo sbarco in America: “(le Altezze Vostre) con una cinquantina di uomini li terranno tutti sottomessi e potranno far fare loro tutto quello che vorranno”. E il massacro di Wounded Knee (South Dakota) del 1890, è simbolo di cosa ci sia dietro il mito della conquista del Far West: una colonizzazione bianca di un territorio pari a tre quarti dell’intera Europa, svoltasi lungo tre secoli e base fondante della forma tipica statunitense di accumulazione del capitale. Caratterizzata anche dall’importazione di schiavi per le coltivazioni di cotone (e di tabacco, e poi di riso, in South Carolina): a partire da quei primi 20 neri in catene che furono sbarcati a Jamestown in Virginia nell’inverno 1619, pochi anni prima della Secessione degli Stati del Sud. Schiavi che, già nel 1770, rappresentavano il 21% degli abitanti delle colonie e che arrivavano per almeno il 40% nell’isola Sullivans, di fronte a Charleston (South Carolina), l’Ellis Island dei neri. Ma ci furono anche schiavi bianchi: servi a contratto che dovevano rinunciare alla paga dei primi cinque o sette anni di lavoro per pagarsi il viaggio in America; i quali, durante il periodo coloniale, si presume abbiano rappresentato i due terzi di tutti gli immigrati bianchi. Inglesi poveri, espulsi dalle campagne con la recinzione delle terre per l'allevamento delle pecore, ridotti a vagabondi urbani, costretti al lavoro nelle fabbriche, sottoposti alla pena della deportazione nel Nuovo Mondo (introdotta dal Parlamento inglese nel 1717).
Schiavi neri, servi bianchi, poveri di provenienza europea, nativi spinti sempre più ad Ovest, rinchiusi in terre sempre peggiori di quelle in cui si erano stanziati da secoli. Un tessuto sociale molto articolato, che l’economia dei nascenti USA, mentre sfruttava generazioni di manodopera gratuita, ebbe da subito la capacità di tener diviso, mettendo gli uni contro gli altri: ad esempio, coi trattati stipulati con gli “indiani” per la restituzione degli schiavi fuggiaschi dalle piantagioni dei latifondisti del Sud (una delle reti clandestine, l’underground railroad, li portava in Canada) e col Fugitive Slave Act del 1783, che prevedeva il loro ritorno coatto sotto i padroni.
Un contesto in cui si manifestarono gli albòri delle lotte sociali USA, che si possono ricondurre agli anni della secessione armata delle colonie americane dalla Gran Bretagna. Quando i ricchi potevano sottrarsi alla leva pagando 300 dollari. Ed erano i poveri, come quasi sempre accade, a morire sui campi di battaglia. E, reduci dalla guerra, a trovare ad attenderli i debiti e le requisizioni delle loro piccole proprietà. Racconta un soldato dell’esercito americano: “quando chi si era impegnato a servire in guerra venne arruolato, gli furono promessi 40 ettari di terra. Quando la Patria finì di spremere i suoi poveri soldati fino all’ultima goccia di sangue, li abbandonò come vecchi ronzini sfiancati, senza una parola sulla terra dove pascolare (...); nessun funzionario fu nominato per permettere a quei disgraziati di entrare in possesso della loro terra (...), a parte una banda di speculatori che vagavano per il Paese (...) per spennare i soldati fin all’ultimo centesimo”. I 2.000 contadini e veterani di guerra, capitanati da Daniel Shays, che si rivoltarono in Massachusetts nel 1786 per la “proprietà comune” e contro “il governo controllato dal denaro” sostenuto dalle milizie dei grandi possidenti, o le precedenti rivolte di piccoli agricoltori come quella di N. Bacon nel 1676 (che peraltro avvenne soprattutto per richiedere maggiore impegno contro le “razzìe” dei nativi) ispirarono certamente i Padri fondatori degli USA quando scrissero il Sediction Act del 1798 contro il “tradimento” e la “sedizione”, che definì come crimine passibile di prigione il dire o lo scrivere “cose false, scandalose o maligne contro le Istituzioni governative” e l’agire per contrastare o per impedire l’operatività di qualsiasi legge degli USA.
Tra le almeno 90 varie Dichiarazioni d’indipendenza che precedettero quella di Thomas Jefferson, ci fu pure, nel maggio 1776, quella di un Comitato generale dei meccanici della città di New York. Ma la Rivoluzione statunitense non fu, come quella francese, anche in parte una rivoluzione sociale, “non portò a una radicale redistribuzione della ricchezza o a un totale ricambio della classe dirigente: le prime Repubbliche erano governate da piccole oligarchie di proprietari; gli Stati-Chiesa come quello del Massachusetts furono nemici delle democrazie ecclesiastiche perorate dai Pellegrini e persecutori dei dissidenti; Washington e Jefferson avevano ricoperto incarichi anche nel governo coloniale ed erano ricchissimi possessori di terre.
L’ideologia fondante del nuovo Stato, peraltro condita da una buona dose di massoneria (53 dei 56 firmatari della Dichiarazione d’Indipendenza erano massoni) fu una combinazione di liberty e propriety, di diritti di libertà e di proprietà: “solo gli uomini che possedevano beni propri potevano essere considerati liberi (...) e solo loro, non esposti al bisogno e quindi non mossi da interessi personali, dovevano godere di diritti politici. La proposta di Jefferson di concessione gratuita di terre per raggiungere i 50 acri di terra necessari al diritto di voto, ed estenderlo a una fascia di piccoli proprietari, fu inascoltata. La stessa rivolta del tè di Boston del 1773, simbolo, coniato dal contrabbandiere John Hancock, della lotta per l’indipendenza USA, e da cui prende nome il raggruppamento politico destrorso odierno del Tea Party, nacque per pure ragioni d’interesse economico di una parte della popolazione: la tassa d’importazione sul tè era sì nata per alleviare le difficoltà finanziarie della Compagnia delle Indie, ma avrebbe diminuito il prezzo del tè per i consumatori. Scontrandosi però con le attività dei rivenditori americani e dei contrabbandieri, che si opposero innescando una rivolta anti-fiscale. E’ paradossale poi che i 50 uomini oggi celebrati per aver buttato a mare il tè nel porto di Boston fossero travestiti da pellerossa.
L’espansione ad Ovest avvenne a scàpito dei nativi: significativa, nel 1838-39, la deportazione di 16.000 Cherokee (peraltro già “americanizzati” a tutti gli effetti) dal Tennessee all’altopiano di Ozarks lungo il “sentiero delle lacrime”, lungo il quale ne morirono 4.000.
Per comprare il libro
Storia sociale e del lavoro degli Stati Uniti
di Ezio Boero
è acquistabile in versione ebook e cartacea,
con altri libri editi dall'autore:
- sui siti delle principali librerie on line
- nel negozio on line dell'editore Streetlib:
https://store.streetlib.com/search-results-page?q=ezio%20boero
- in alcune librerie e soprattutto nella LIBRERIA COMUNARDI di Via San Francesco da Paola 6 a Torino
Bibliografia
Narrativa
- Abbey Edward, I sabotatori, Meridiano zero Ed., Città di Castello, 2001
- Chaplin Charlie, La mia autobiografia, Mondadori Ed., Milano, 1964
- Cirino Linda, Greta e le altre, Neri Pozza Ed., Vicenza, 2002
- Davis Angela, Biografia di una rivoluzionaria, Garzanti Ed., Milano, 1974
- DeLillo Don, Americana, Einaudi Ed., Torino, 2014
- Dos Passos John, Le avventure di un giovane americano, Rizzoli, Milano, 1984
- Gurley Flynn Elizabeth, La ribelle. Fra sindacalismo rivoluzionario e comunismo la vita di una militante americana, La Salamandra Ed., Milano, 1976
- Guthrie Woody, Questa terra è la mia terra, presentazione di Peppino Ortoleva e introduzione di Alessandro Portelli, Savelli Ed., Roma, 1977
- Hammett Dashiell, Raccolto rosso, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2012
- Haywood William D., Big Bill, L'autobiografia di un rivoluzionario, introduzione di Bruno Cartosio, Manifesto libri Ed., Roma, 2004
- King Martin Luther, La forza di amare, Società Editrice Internazionale, Torino, 1963
- Kunen James Simon, Fragole e sangue. Diario di uno studente rivoluzionario, introduzione di Bruno Cartosio, Editrice Sur, Roma, 2016
- London Jack, Il tallone di ferro, Giangiacomo Feltrinelli Ed., Milano, 1972
- London Jack, La strada, introduzione di Maurizio Flores dArcais e Peppino Ortoleva, Savelli Ed., Roma, 1978
- Moore Michael, Guai in arrivo, Mondadori Ed., Milano, 2013
- Reed John, Dieci giorni che sconvolsero il mondo, introduzione di Lucio Villari, Gherardo Casini Ed., Roma, 1966
- Steinbeck John, Furore, Bompiani Ed., Milano, 1940
- Steinbeck John, La battaglia, Bompiani Ed., Milano, 1976
- Still James, Fiume di terra, prefazione di Livio Crescenzi, Mattioli 1885, Fidenza, 2018
- Thomson Bertha, Box-car Bertha, Autobiografia di una vagabonda americana, introduzione di Roberta Mazzanti, Giunti Ed., Firenze, 1986
- Thoreau Henry David, Walden ovvero vita nei boschi 1845 - 1854, BUR, Milano, 2018
- Wood Brian e Mutti Andrea, Rebels. La nascita degli Stati Uniti d'America, introduzione di Sergio Brancato, Historica Mondadori Ed., Milano 2015
Bibliografia
Saggistica
- Adamic Louis, Dynamite, Libri Rossi (Collettivo editoriale), Milano, 1977
- Amfitheatrof Erik, Sinatra, Scorsese, Di Maggio e tutti gli altri, Neri Pozza Ed., Vicenza, 2004
- Arnault Jacques, Gli operai americani, Mazzotta Ed., Milano, 1974
- Associazione per la liberazione degli operai, G.P., La resistenza operaia negli Stati Uniti a cavallo della grande crisi del '29, Operai contro, anno XXIX, marzo 2010, n. 131, Sesto S. Giovanni
- Bergamini Oliviero, Storia degli Stati Uniti, Laterza Ed., Bari, 2002
- Berta Giuseppe, Detroit. Viaggio nella città degli estremi, Il Mulino, Bologna, 2019
- Bertozzi Diego Angelo, Non solo J. Edgar Hoover: la caccia ai rossi negli Stati Uniti, in Marx21, 25.1.2012
- Bertozzi Diego Angelo, Il PC a stelle e strisce, Storiain n.145
- Blum William, Il libro nero degli Stati Uniti, Fazi Ed., Roma, 2003
- Bonazzi Tiziano e Vaudagna Maurizio (a cura di), Ripensare Roosevelt, Istituto Gramsci Emilia-Romagna, seminario sul New Deal, Franco Angeli, Milano, 1986; in particolare i contributi di:
-Lipset M. Seymour, Roosevelt e i movimenti di protesta degli anni '30
-Montgomery David, Stato e sindacato nelle politiche del lavoro
-Sylvers Malcolm, Comunisti americani e coscienza nazionale negli anni '30
-Vaudagna Maurizio, Successo e declino del patto sociale
- Boyer Richard O. e Morais Herbert M., Storia del movimento operaio negli Stati Uniti 1861-1955, De Donato Ed., Bari, 1974
- Brecher Jeremy, Sciopero! Storia delle rivolte di massa nell'America dell'ultimo secolo, Deriveapprodi Ed., Roma, 1999
- Brecher Jeremy, Sciopero! Storia dell'insorgenza operaia di massa negli USA dal 1887 ai giorni nostri, La Salamandra, 1976 in Collettivo ferrovieri di base, Le lotte per l'emancipazione dei primi ferrovieri americani, La grande insurrezione del 1877, CFB Ed., Biella, 1981
- Brown Dee, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1972
- Buonfino Giancarlo, Il muschio non cresce sui sassi che rotolano: grafica e propaganda IWW in Primo Maggio n. 1, saggi e documenti per una storia di classe, settembre 1973, Calusca Ed., Milano
- Carroll Peter N. e Noble David W., Storia sociale degli Stati Uniti, Editori Riuniti, Roma, 1981
- Cartosio Bruno, Note e documenti sugli Industrial Workers of the World, in Primo Maggio n. 1, saggi e documenti per una storia di classe, settembre 1973, Calusca Ed., Milano
- Cartosio Bruno (a cura di), Wobbly, L'Industrial Workers of the World e il suo tempo, 2007, Shake Ed., Milano, 2007, con contributi di:
-Dawley Alan, Internazionalismo e antimperialismo al tempo dell'IWW
-Fasce Ferdinando, Gli IWW, la classe operaia americana tra spontaneità e organizzazione
-Fasce Ferdinando, Impero razza e genere, i confini della democrazia nelletà degli IWW
-Nochlin Linda, Il Pageant dello sciopero di Paterson del 1913
-Portelli Alessandro, Joe Hill e gli altri: le canzoni di lotta dall'IWW a oggi
- Cartosio Bruno, Storie e storici di operai americani, Primo Maggio n.11, inverno 1977-1978, Calusca Ed., Milano
- Cartosio Bruno (a cura di), Tute e technicolor, operai e cinema in America, Feltrinelli Ed., Milano, 1980, contributi di:
-Cartosio Bruno, L'ingranaggio operaio nella macchina cinema
-Cavatorta Silvano, Dobbiamo fare del film la nostra arma: documentari e film militanti americani
-Crowdus Gary e Georgakas Dan, Intervista con Paul Schrader
-Davis Dave e Goldberg Neal, Intervista con John Howard Lawson, Cineaste VIII n. 2
-Dos Passos John, Harlan: al lavoro sotto la minaccia delle armi, New Republic 1931
-Gail Pellet, intervista con Barbara Kopple, Harlan County, U.S.A., Radical America I n.2-3-4 1977
-Klein Michael e Jim, intervista con Leo Hurvitz, Cineaste VI n. 3
-Lawson John Howard, Il sale della terra, Il film nella battaglia delle idee, Feltrinelli Ed., Milano, 1955
-Maltz Albert, Carrozzerie Fisher, New Masses 1937
-Martine Marcel e Marion Michelle, intervista con Paul Strand, Cinema sessanta 5-6.1976
-Roffman Peter e Purdy Jim, Gli operai e Hollywood negli anni del New Deal, Cineaste IX n. 1
-Silvestri Roberto, Il cinema operaio hollywoodiano dagli anni '70
- Cartosio Bruno (a cura di), Dentro l'America in crisi, saggi sulle lotte sociali negli Stati Uniti degli anni Settanta, De Donato Ed., Bari, 1980; contributi di:
-Bertella Farnetti Paolo, Note sulla crisi del settore pubblico
-Bombardini Lorenzino, Lotte operaie e ristrutturazione nell'industria del carbone: il grande sciopero del 1977-78
-Mazzanti Roberta, Sindacato e camionisti nella ristrutturazione dell'autotrasporto merci
-Stewart Danièle, Femminismo e sindacalismo
- Cartosio Bruno, Gli Stati Uniti contemporanei (1865 - 2002), Giunti Ed., Firenze, 1992
- Cartosio Bruno, New York e il moderno. Società arte e architettura nella metropoli americana (1876 -1917), Feltrinelli Ed., Milano, 2017
- Catania Danilo, Luconi Stefano, Zucca Gianfranco, Guardando l'oceano da un grattacielo, Edizioni Sette Città, 2010
- Causi Marco e Jemolo Andrea, La grande crisi e il New Deal, gli Stati Uniti dAmerica tra le due guerre, Savelli Ed., Milano, 1980
- Chomsky Noam, Stati falliti. Abuso di potere e assalto alla democrazia in America, Il Saggiatore, Milano, 2011
- Chicago86 per il coordinamento dei lavoratori in lotta, Il sindacato americano, in sito http://www.chicago86.org/feed-back/365-il-sindacato-americano.html, 4.2012
- Del Carria Renzo, Proletari senza rivoluzione. Storia delle classi subalterne italiane dal 1860 al 1950, Edizioni Oriente, Milano, 1970
- De Luca Marianna, I sindacati americani e la crisi: SEIU e UAW, due esperienze a confronto, Fondazione Giulio Pastore, Roma, 2012
- De Maria Carlo, Anarchici italiani negli Stati Uniti. Le biografie parallele di Mattia Giurelli e Alberto Guabello, relazione convegno Istituto storia Umbria contemporanea 2010 in Diacronie, Studi di storia contemporanea, n. 5, 1.2011
- Di Molfetta Francesco (a cura di), USA, CLUP, Milano, 1981
- Du Bois William Edward Burghardt, Sulla linea del colore. Razze e democrazia negli Stati Uniti e nel mondo, Introduzione di Sandro Mezzadra, Il Mulino Ed., Bologna, 2010
- D'Eramo Marco, Il maiale e il grattacielo, Chicago: una storia del nostro futuro, Feltrinelli Ed., Milano, 1995
- Dessì Giovanni, Le organizzazioni contadine nell'America degli anni Trenta, Edizioni Lavoro, Roma, 1995
- Diggins John P., L'America, Mussolini e il fascismo, Laterza, Bari, 1982
- Einaudi Mario, La rivoluzione di Roosevelt 1932-1952, Einaudi Ed., Torino, 1959
- Fagiolo Silvio, L'operaio americano. Fabbrica e sindacato in USA, Laterza Ed., Bari, 1980
- Fratini Riccardo, Sindacato negli Stati Uniti: presente, passato. futuro nella riflessione della dottrina statunitense, in rete
- Fondazione Casa America, I primi italiani in America del Nord, Dizionario biografico dei liguri, piemontesi e altri. Storie e presenze italiane tra '700 e '800, Diabasis, Parma, 2009
- Germinario Francesco, Costruire la razza nemica. La formazione dellimmaginario antisemita tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, UTET, Torino, 2010
- Giuliano Valter, Io parto per la Merica. Canti dell'emigrazione piemontese, Tascabili di Palazzo Lascaris n. 64, Consiglio Regionale del Piemonte, 2016
- Goldner Loren, recensione di Rosemont Franklin, Joe Hill, lIWW e la creazione di una controcultura del proletariato rivoluzionario, Chicago, 2003
- Green James, La Red Scare, la spinta alla deportazione degli stranieri sovversivi negli Stati Uniti (1917-1929), Acoma 11, vol. 4, pag. 29-38, 1997
- Grey Marina e Bourdier Jean, Le armate bianche. Russia 1919 -1921, Club degli Editori, Milano, 1971
- Gutman Herbert G., Lavoro e società in America nel secolo dell'industrializzazione, Introduzione di Bruno Cartosio, De Donato Ed., Bari, 1979
- Hagger Nicholas, Il segreto dei Padri fondatori, Arethusa, Torino, 2010
- Hargreaves Robert, Super USA: l'America degli anni '70, Garzanti Ed., Milano, 1974
- Hess John, Notes on U.S. radical film 1967-1980, Jump Cut, n. 21, 11.1979, p. 31-35
- Hobsbawn Eric J., Il secolo breve 1914-1991, BUR Rizzoli Ed., Milano, 2000
- Howard Lawson John, Il film nella battaglia nelle idee, Feltrinelli Ed., Milano, 1955
- King Geoff, Il cinema indipendente americano, Einaudi, 2006
- Klein Leo Robert, Red Scare, Image Database, http://www.baruch.cuny.edu/library/
alumni/online_exhibits/digital/redscare/default.htm
- Imperato Tobia, recensione di Avrich Paul, Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti, in Umanità Nova, 3.2015
- Jones Maldwyn A., Storia degli Stati uniti d'America, Bompiani Sonzogno Ed., Milano, 1984
- Lare Ron, Messaggio dei lavoratori dell'auto da un operaio al centro dell'impero Ford, Alternativa, anno 2, numero 3, Milano, 1987
- Least Heat-Moon, Strade blu, Einaudi, Torino, 1988
- Lettieri Antonio, Diseguaglianza, conflitto sociale e sindacati in America, Moneta e Credito, vol. 65 n. 258, p. 113-142, 2012
- Linklater Andro, Misurare l'America, Garzanti Ed., Milano, 2004
- Lucas Uliano, Dentro gli Stati Uniti, l'Illustrazione italiana nuova serie, anno 3, n. 14, Media Presse, Milano, dic-gen 1984
- Malcolm X, Contro il potere bianco, i grandi discorsi, introduzione di Ferruccio Gambino, Il Manifesto, Roma, 1995
- Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani Ed., Milano, 1984
- Mapelli Mario, Giuseppe Ciancabilla: uno sguardo sull'anarchismo italoamericano di inizio novecento, Tesi di laurea Università Statale Milano, 1999
- Maruca Stefano, Perché i lavoratori americani hanno bocciato l'accordo Sindacati-FCA, www.fiom-cgil.it, 2015
- Mitchell David, L'annata rossa dell'Europa, Club degli editori Milano 1970
- Mometti Felice, Contratti e sindacati made in USA, Edizioni Alegre, Roma, 2011
- Moore Michael, Stupid White Men, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2003
- Muscio Giuliana, Lista nera a Hollywood, Feltrinelli Ed., Milano, 1979
- Musto Renato (a cura di), Gli IWW e il movimento operaio americano, storia e documenti 1905-1914, thélème, Napoli, 1975
- Neale Jonathan, Storia popolare della guerra in Vietnam, I libri di Emil, Città di Castello, 2015
- Nespoli Francesco, FCA: cosa lega Marchionne al sindacato UAW, Formiche, 2015
- Nevins Allan e Commager Steele Henry, Storia degli Stati Uniti, Einaudi Ed., Torino, 1980
- Ortoleva Peppino, Classe operaia e potere politico in USA, in Primo Maggio 3/4, saggi e documenti per una storia di classe, settembre 1974, Calusca Ed., Milano
- Pajetta Giovanna, America in bianco e nero, Manifestolibri Ed., Roma, 2012
- Patel Kiran Klaus, Il New Deal, Einaudi Ed., Torino, 2016
- Pekar Harvey, Dumm Gary, Buhle Paul, Student for a Democratic Society: a graphic history, 2008, Studenti contro il potere, Alet Ed. Padova, 2008
- Pignoloni Leonardo, CGIL Marche Formazione, L'evoluzione delle relazioni industriali negli Stati Uniti e in Germania. Gli effetti del neoliberismo e cenni sulle conseguenze della crisi economica
- Portelli Alessandro, America profonda, Donzelli Ed., Roma, 2011
- Post Charlie, Sul movimento sindacale USA, intervista su InfoAut, 2014
- Pretelli Matteo, L'emigrazione italiana negli Stati Uniti, Il Mulino Ed., Bologna, 2011
- Renshaw Patrick, Il sindacalismo rivoluzionario negli Stati Uniti, Laterza Ed., Bari, 1970
- Roosevelt Franklin Delano, Il discorso del New Deal. I grandi discorsi, introduzione di Bruno Cartosio, Il Manifesto, Roma, 1995
- Rowbotham Sheila, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi Ed., Torino, 1972
- Romero Federico, Valdevit Giampaolo, Vezzosi Elisabetta, Gli Stati Uniti dal 1945 ad oggi, Laterza Ed., Bari, 1996
- Sivini Giordano, Le trasformazioni del sindacato negli Stati Uniti, Inchiesta, Dedalo Ed., Bari, 2013
- Sklar Robert, Cinemamerica, una storia sociale del cinema americano, Feltrinelli Ed., Milano, 1982
- Smith Gibbs M., Joe Hill, 1969, introduzione di Joyce Kornbluh, la Salamandra Ed., Milano, 1978
- Sombart Werner, Perché negli Stati Uniti non c'è il socialismo?, Bruno Mondadori, 2006
- Tait Serena, Alle origini del movimento comunista negli Stati Uniti: Louis Fraina teorico dellazione di massa, in Primo Maggio n. 1, saggi e documenti per una storia di classe, settembre 1973, Calusca Ed., Milano
- Tenconi Massimiliano, La rivoluzione studentesca processa la democrazia USA, in www.storiain.net
- Vaudagna Maurizio (a cura di), Il New Deal, il Mulino Ed., Bologna, 1981; in particolare i contributi di:
-Bremmer William W., Lungo l'american way. I programmi del New Deal di assistenza lavorativa per I disoccupati
-Johnson James P., La stesura del codice di concorrenza leale della National Recovery Administration per il settore del carbone bituminoso
-Kruman Marc W., Quote per i neri. La Public Works Administration ed il lavoratore edile di colore
-Leuchtenburg William E., La grande depressione in prospettiva comparativa
-Loesche Peter, Movimento operaio e New Deal. L'integrazione dei sindacati americani nel capitalismo organizzato
-Lynd Staughton, La possibilità di radicalismo agli inizi degli anni Trenta. Il caso dell'acciaio
- Venturini Nadia, Neri e italiani ad Harlem, Edizioni Lavoro, Roma, 1990
- Vidal Gore, L'invenzione degli Stati Uniti, Fazi Ed., Roma, 2005
- Wolmar Christian, Sangue ferro e oro. Come le ferrovie hanno cambiato il mondo, EDT, Torino, 2011
- Wood Brian, Mutti Andrea, Ribelli. La nascita degli Stati Uniti d'America, introduzione di Brancato Sergio, Arnaldo Mondadori Ed., MIlano, 2015
- Wood Michael, L'America e il cinema, Garzanti Ed., Milano, 1979
- Zinn Howard, Storia del popolo americano dal 1492 ad oggi, Il saggiatore Ed., Milano, 2005
- Zinn Howard, Disobbedienza e democrazia, Il saggiatore Ed, Milano, 2003
- Zinn Howard e Arnove Antony, Voci del popolo americano, Il saggiatore Ed., Milano, 2014
Bibliografia
Varie
TELEVISIONE
- Arial America (America vista dal cielo), serie di Toby Beach per Tusker Television (e Rai 5)
SITI INFORMATICI
Sindacati:
- http://www.aflcio.org/ (American Federation of Labor and Congress of Industrial Organizations - AFL-CIO)
- http://www.afscme.org/ (American Federation of State, County and Municipal Employees - AFSCME)
- http://www.changetowin.org/ (Change to Win)
- http://www.iww.org/ (Industrial Workers of the World - IWW)
- https://teamster.org/ (lnternational Brotherhood of Teamsters - IBT)
- https://uaw.org/ (International Union, United Automobile, Aerospace and Agricultural Implement Workers of America - UAW)
- http://www.seiu.org (Service Employees International Union - SEIU)
- http://umwa.org/ (United Mine Workers of America - UMW)
Partiti:
- http://www.cc-ds.org/ (Committees of Correspondence for Democracy and Socialism)
- http://www.cpusa.org/ (Communist Party USA - CPUSA)
- http://www.dsausa.org/ (Democratic Socialists of America - DSA)
- http://www.slp.org/index.html (Socialist Labor Party of America - SLPA)
- http://socialistparty-usa.net/ (Socialist Party USA - SPUSA)
- http://www.themilitant.com/ (Socialist Workers Party - SWP)
Associazioni:
- https://www.aclu.org/ (American Civil Liberties Union - ACLU)
Altri:
- http://www.folkways.si.edu/classic-labor-songs-from-folkways/american-folk-struggle-protest/music/album/smithsonian (Smithsonian Institution - Folkways records)
- https://en.wikipedia.org/wiki/Labor_history_of_the_United_States (Wikipedia - Labor history of the United States
Collegamenti
Questo sito web contiene link ad altri siti dove sono state reperite singole fotografie o contenuti. Si precisa che non necessariamente condivido l'intero contenuto e/o le pratiche di privacy di tali altri siti, di cui quindi non ne sono responsabile.
Links
This website contains links to other sites. Please be aware that i am not responsible for the content or privacy practices of such other sites.